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Le bufale:e i commenti seri del dopo Elezioni

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Da: "Melqu?ades" <melquiades75NOSPAM@katamail.com>
Oggetto: Grazie Moretti, siamo invasi dalle lettere
Data: gioved? 17 maggio 2001 20.25


Dal sito di "Liberazione"

? ? ? ? ?
Grazie Moretti, siamo invasi dalle lettere
La posta elettronica ne scarica una al minuto, il fax rischia di incepparsi.
Le accuse di Moretti a Rifondazione e al suo segretario, reo di aver
favorito la vittoria delle destre, hanno suscitato la protesta,
l'indignazione, ma anche la delusione e il rammarico di tantissimi nostri
lettori e lettrici che, a giudicare dalla quantit? di lettere ricevute,
devono essere un bel po'. Ne pubblichiamo alcune qui di seguito, le altre
(non tutte ovviamente) le potete trovare nell'edizione in edicola il 18
maggio.


Caro direttore,
mi sbaglier?, ma credo che trattare Bertinotti alla stregua di un tribuno
vanitoso e suicida, se non peggio, non giovi a nessuno. Tanto meno alla
sinistra, uscita piuttosto pesta dalla sfida elettorale e tutt’ora incline a
distribuire, in nome dell’etica ancor prima che della politica, giudizi -
come minimo - avventati. Non so se Nanni Moretti, in concorso a Cannes con
il suo vibrante film "La stanza del figlio", abbia detto agli italiani una
cosa di sinistra. A occhio e croce ha detto solo una sciocchezza di
centro-sinistra amplificata con divertito gusto della polemica dai giornali.
Perch? dopo il risultato del 13 maggio si pu? essere dispiaciuti, delusi,
preoccupati, finanche ?incazzati? (cos? alcuni cronisti hanno dipinto il
regista), e quindi pensare che un ?apparentamento? chiaro tra Rutelli e
Bertinotti avrebbe limitato i danni della sconfitta, almeno al Senato. Ma -
anche pensandole - sarebbe meglio astenersi da battute mediatiche del tipo:
?Berlusconi non perda tempo a ringraziare milioni di persone, ringrazi
Bertinotti perch? ? a lui che deve la vittoria?. Non servono a niente,
attizzano i peggiori sentimenti di rivalsa all’interno di una sinistra gi?
abbondantemente divisa, riflettono un autolesionismo rancoroso e impotente
(...)
Caro direttore, lei sa meglio di me quanto poco senso abbia scomporre con
razionale acrib?a le affermazioni di chi si muove, spesso con intelligenza e
arguzia, nel mondo dello spettacolo. Sia Moretti sia, in misura minore,
Luttazzi non sono ovviamente riassumibili nelle formule giornalistiche del
?morettismo? e del ?luttazzismo?, e proprio per questo si vorrebbe che il
loro contributo artistico alla riflessione politica fosse pi? alto, pi?
denso, se possibile pi? leggero, anche nel senso dell’autoironia. Perch? un
giorno o l’altro bisogna pur riconoscere, anche a sinistra, che una campagna
elettorale lasciata nelle mani dei comici - talvolta per effetto automatico
degli eventi, non per diabolica strategia politica - non s’? rivelata un
grande affare promozionale per l’Ulivo.
Stimo troppo ?l’allibito? Moretti (e il suo cinema) per pensare che le
affermazioni di Cannes siano definitive, irrevocabili, davvero meditate. Se
un confuso cittadino di sinistra come il sottoscritto, comunista neanche un
po’, al Senato ha votato Rifondazione (al maggioritario Ulivo, al
proporzionale Luca Coscioni, al Comune di Roma Veltroni) ci sar? pure un
motivo? O debbo ritenermi anch’io, vista l’impossibilit? di dare il mio
modesto suffragio a Tana De Zulueta, un ?oggettivo? alleato del Cav?
Michele Anselmi

Caro Fausto, desidero esprimerti la mia solidariet? contro il vergognoso
attacco di Moretti che ripropone il tema dell’intolleranza degli
intellettuali allineati verso ogni forma di dissenso e ti ribadisco la mia
convinzione dell’importanza della presenza autonoma di Rifondazione
comunista nel nuovo Parlamento della Repubblica.
Pietro Barcellona

Hai sempre chiesto disperatamente che i tuoi amici dicessero qualcosa di
“sinistra” forse non te ne sei accorto (o forse s?, e ti brucia molto) ma c’
? un uomo politico genuino coerente anticapitalista cio? di sinistra che ?
gi? da molto tempo che parla di sinistra alla sinistra e di povera gente e
tu adesso lo calunni vilmente vergognati, la tua dignit? non vale che il
prezzo di un biglietto del cinema... ma di mercoled?.
Massimo Cesarini

Cara “Liberazione”, e cos? ? scoppiata la “bagarre”. Dall’improntitudine del
direttore di “Repubblica”, che fino all’altro ieri ci aveva ignorato, alla
faccia tosta di Diliberto, dimentico del flop senza rimedio del suo partito,
all’esibizionismo velenoso di Nanni Moretti che approfitta, nientemeno, del
proscenio di Cannes ed alla spudoratezza di tanti altri che non sto a
nominare, un branco di energumeni punta il dito accusatore contro Bertinotti
e i “traditori” del Prc. Sappiamo tutti benissimo che scaricare le proprie
crisi di nervi su un capro espiatorio fa tanto bene alle cattive coscienze.
Ma non sarebbe pi? onesto (parlo dei politici) recitare con contrizione il
“mea culpa”?
Alberto Pelli *Viterbo*

Si avvicina alle soglie dei cinquanta come un borghese qualunquista che non
riconosce nella sua sinistra la responsabilit? di “non aver detto” e non
aver fatto nulla di sinistra. Qualche anno fa la sua battuta rivolta a D’
Alema sembrava presagire quello che ? accaduto, e quello che la sua sinistra
non ha fatto ci tira fuori dalla logica di disciplina di schieramento dal
quale non ci sentiamo pi? rappresentati. Pochi giorni fa prima delle
elezioni, a Piazza del Popolo stavano montando un enorme baraccone di Forza
Italia. Ho incontrato per caso un signore con la divisa dell’Atac il quale
ridendo come me di fronte alle manie di grandezza del Berlusca ha detto che
lo avrebbe comunque votato sostenendo che non si sente tutelato da una
sinistra che gli ha tolto anche il diritto di sciopero. Di chi ? la
responsabilit?? Chi deve ringraziare Silvio Berlusconi? Da oggi anche lei,
caro Moretti.
Beatrice

E’ impressionante l’aggressivit?, non di Moretti, bens? dei mass media di
regime, in testa Rai 2, per tentare di assestare ancora colpi di
annientamento nei confronti di Rifondazione che, alla luce dei fatti
dimostra essere l’ultimo baluardo di difesa della democrazia. Ultima cosa.
Moretti dovrebbe dirci che fine hanno fatto i 2 milioni di voti persi dai
Ds.
Mauro Giannasi - Lucca

Caro Curzi, le aberranti proposizioni di Nanni Moretti a chi servono? Sono
solo farneticazioni escandescenze di un portaborse?
Carmelo Fusa - Verona

Caro Nanni Moretti, mi hai tradita. Per vent’anni mi hai insegnato a
difendere il mio sogno dal conformismo imperante, a combattere la falsit?,
la povert? di idee, la superficialit?, con cocciutaggine, anche pronta a
pagare un prezzo alto all’arroganza e alla violenza (ti ricordi il prete de
“La messa ? finita”?), mi hai insegnato a non dire di s? solo per paura. I
tuoi film sono stati davvero per me dei compagni di strada. Cos’? cambiato?
Perch? oggi mi spieghi che ? meglio tacere e non chiedere pi?? Perch? mi
rimproveri il coraggio di difendere ancora le mie ragioni, a dispetto delle
condizioni sfavorevoli e del pensiero unico imperante? Perch? mi inviti a
rassegnarmi ed a scendere a compromessi vergognosi? Non sar? che hai paura
che la destra ti censuri i tuoi film, cos? “progressisti e di sinistra”? O
non sar? che per te gli ideali della sinistra (essere contro la guerra,
combattere la globalizzazione, strumento di morte nel Sud del mondo, lottare
per tutelare la dignit? umana attraverso un lavoro riconosciuto e
retribuito) sono diventati argomenti da salotto radical-chic, dove, in mezzo
a cose belle ed assieme a pochi e selezionati amici si possono amabilmente
“dire cose di sinistra”, e non invece il tentativo quotidiano e ostinato di
migliorare se stessi e il mondo? E’ una profonda amarezza, e una grande
delusione. Ma oggi ? soprattutto paura. S?, ho paura della gente come te,
della mia gente che non pensa e non desidera pi?, ne ho paura pi? che della
destra; perch? so che il sonno della ragione produce mostri, annienta le
nostre coscienze e spegne i nostri sogni; e quando si spegne il sogno non ci
sono pi? n? vita n? speranza. Nessuna destra potr? mai farmi il male che mi
hai fatto tu.
Danila Carrara - Bolzano

Nanni Moretti ha accusato Bertinotti di avere determinato la vittoria di
Berlusconi. Non era forse lui ad implorare D’Alema perch? dicesse “qualcosa
di sinistra”? Una rimozione veramente infantile e vergognosa.
Romolo Tamburrini - Mogliano (Mc)

Sig. Nanni Moretti, se esiste il mobbing politico, la molestia persecutoria
nei confronti di chi ? politicamente diverso, lei se ne ? fatto interprete
nell’intervista al Tg3 del 16 maggio. Il suo attribuire a Bertinotti il
“merito” della vittoria elettorale di Berlusconi mi ha offeso profondamente.
Ha ferito la mia dignit?, visto che gli elettori del Prc non vengono neppure
accreditati di una volont? propria. Inutile tentare un ragionamento di testa
e cuore con lei, che utilizza solo la pancia (piena) per esternare con
superbia il suo rancore. Lei personifica quella “borghesia rossa”, ben
rappresentata dal giornale “La Repubblica”, che - grazie al patrimonio
culturale e sociale del movimento operaio - ha acquisito privilegi. Per
conservarli, chiede alla sinistra di fare una politica di destra
(naturalmente, dicendo “cose di sinistra” per imbrogliare chi privilegi non
ha). Forse ? questo il cancro che corrode la sinistra. Potrei invitarla a
guardarsi attorno, a scendere dal piedistallo, a mischiarsi ai movimenti che
aiutano chi ha meno potere a tenere alta la testa. Ma gi?, lei non ci sar? a
Genova il 21 luglio.
Giuseppe Dimola - Vittuone (Mi)


L’ulivo non ha regolato il conflitto d’interessi.
L’ulivo ha provato a riscrivere la costituzione con Berlusconi.
L’ulivo ha finanziato la scuola privata.
L’ulivo ha fatto la guerra.
L’ulivo ha fatto le privatizzazioni.
L’ulivo non ha allineato l’inflazione programmata a quella reale.
L’ulivo non ha riconosciuto i diritti civili agli omosessuali.
L’ulivo ha rifiutato di alzare le pensioni minime.
L’ulivo non ha cambiato una legge elettorale fascisteggiante (ogni voto di
un elettore dell’ulivo vale quanto cinque di un elettore di Rc!).
L’ulivo ha fatto le liste civetta.
L’ulivo ha perso le elezioni.
Tutta colpa di Rifondazione.
L’ulivo ha un buffo modo di ragionare.
Massimo Allulli

Leggo su “l’Unit?” del 16 maggio che i Ds propongono la ripresa del dialogo
con il Prc. Mi rallegro. Ma vi leggo anche che Bertinotti ? “uno dei due
folli che andavano ammansiti” (Bruno Gravagnuolo), che egli ha portato fino
in fondo una “sciagurata teoria” (Asor Rosa) e ha fatto un baratto con la
destra consegnandole “una trentina di senatori” (Sergio Staino “Bobo”). Come
preludio iniziale all’auspicato dialogo mi pare un linguaggio molto
suadente. I signori sunnominati dovrebbero beffeggiare me, non Bertinotti,
me e tanti altri cittadini, perch?, in assenza di dichiarate convergenze
programmatiche tra Ulivo e Prc, non avremmo dato il nostro voto ad alcun
aspirante senatore dell’Ulivo, anche se Bertinotti ce l’avesse “ordinato”
imperiosamente. E’ una questione di moralit? politica. Seconda
considerazione: si pu? chiedere a un individuo di immolarsi come “kamikaze”
per distruggere un avversario; non si pu? chiedere a un partito serio (che
ha un retroterra storico e ideale e un compito per l’avvenire) di suicidarsi
inghiottendo il veleno di leggi truffaldine (truffate a loro volta). Auspico
di cuore le intese a sinistra, ma giudico che ? meglio avere una forza
politica coerente, onesta (che non spasima per avere poltrone) e
indipendente, anzich? demolirla per aiutare chi si ? macchiato dell’infame
guerra balcanica. E’ anche questa una questione di moralit? politica.
Giuseppe Prestipino
 




Da: "pomero" <toscano@galactica.it>
Oggetto: Dal Manifesto Pintor
Data: gioved? 17 maggio 2001 15.57


Extra terrestri
LUIGI PINTOR





Mi pare di avere espresso ieri un giudizio "politicamente corretto" sulla
vittoria di Berlusconi e sulla nostra sconfitta, una valutazione non
personale ma condivisa al nostro interno, il pi? possibile aderente alla
verit? e quindi severa ma non disperante. Ora per? sento il bisogno di
aggiungere qualcosa.

Sento questo bisogno di fronte alle prime reazioni dei leader e dei giornali
dello schieramento perdente, della sinistra di governo ma anche alternativa
e di tutto il centro sinistra. Reazioni che definirei marziane, se non
avessi rispetto degli extraterrestri, tanto sono fuori dalla realt?. Si dice
che dio acceca chi vuol perdere ma questi gruppi dirigenti, essendo gi?
ciechi, ora sono anche sordi.

Se posso usare un'immagine "politicamente scorretta" questi amici hanno
ricevuto in testa una bastonata che stenderebbe un toro, per non usare
l'immagine dell'ombrello cara ad Altan. Ma ora scoprono che non era un
bastone e neppure un ombrello, ma soltanto un nodoso salame: basta
affettarlo per scoprire che ? innocuo e perfino gustoso.

Se infatti immaginiamo di essere in un sistema proporzionale e sommiamo
tutti gli elettori che non hanno votato furiosamente a destra scopriamo di
essere in maggioranza e abbiamo vinto: i numeri stanno con noi, questa ? la
prima fetta del salame. Ma anche in questo sistema maggioritario bipolare,
che abbiamo fortemente voluto, se Bertinotti e Rutelli si fossero accoppiati
e presentati insieme di fronte agli industriali di Parma proponendo un
governo comune saremmo in maggioranza al Senato: ? stata una svista, questa
? la seconda fetta del salame.

Eppoi poteva andar peggio, come no. La "prima volta" della sinistra al
governo ci lascia in eredit? un parlamento repubblicano simile a un bivacco
di italioti rispettabili ma non ? un plebiscito. Berlusconi non ha il 70%
dei voti ma solo il 30%, appena il doppio del gi? pi? forte partito di
sinistra dell'occidente e pari e patta con due gambe zoppe del fu Ulivo
(sempre che gli alberi e i fiori abbiano gambe).


Massimo D'Alema si ricandida come nulla fosse alla guida di un partito a cui
dovrebbe chiedere perdono e fa credere al suo esercito scompaginato di
essere Annibale che ha vinto a Canne essendo stato eletto in un angolo del
cortile di casa. Il segretario regionale Zani invita giustamente i capi
nazionali diessini a farsi da parte ma sarebbe pi? convincente se desse
l'esempio avendo perso voti perfino in Emilia.

Che cosa volete fare? Stendere un velo pietoso moroteo su quello che ?
successo? Continuare ad atteggiarvi e a ragionare come sempre, con i vostri
calcoletti di potere che oggi sono al massimo renali, con i vostri esibiti
personalismi? Ma cos? non vi sottraete solo alle responsabilit? passate (e
pazienza, tutti sbagliamo e perdiamo) ma alle responsabilit? future: e
questo ? inaccettabile, non ? consentito, non ? conforme al bene comune che
? il solo scopo lecito dell'impegno politico.

Caro Bertinotti, cara Rifondazione, chi dice in buona fede che l'esito del
13 maggio ? colpa vostra ? per lo meno miope. Ma voi credete davvero che ora
si tratta di ripartire dal vostro 5% e dai vostri undici deputati?

Ho abbastanza anzianit? professionale per sapere che le logiche di partito
impongono prima di tutto l'autodifesa, ma se ci credete davvero e pensate
che possiamo continuare come nulla fosse allora ha ragione Rutelli: abbiamo
tutti vinto e siamo messi proprio male.
Scusate la "scorrettezza politica" ma perdio: con queste false premesse, se
non riusciamo a vedere per quello che ? lo scenario che ci sta di fronte, se
non guardiamo in faccia la verit? perch? ci fa tremare le vene e i polsi
invece di stimolarci (come pure accadde un 25 aprile non lontano), non ci
sar? una ripresa e neppure un'opposizione come la ricordiamo vagamente.

da Il Manifesto
Pomero


Credo si possa essere d'accordo con il Compagno Pintor
Io/noi siamo politici virtuali, che pesiamo poco sulla vita politica, ma
credo che un'inizio di discussione possa avvenire anche fra noi, discussione
che abbia per obbiettivo il domani, partendo da oggi
--
Pomero
che saluta tutti
meno uno

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